Nella scelta degli accessori per mountain bike (https://www.accessori-mtb.com), le scarpe hanno un ruolo importante sia per il benessere fisico che per l’efficienza della pedalata. La scelta delle scarpe MTB dipende dal tipo di pedali montati sulla bici e dal tipo di disciplina che si pratica, nonché dal livello o grado di impegno (agonistico o amatoriale). Una delle prime scelte da fare sia tecniche che di “gusto” è il tipo di pedale da montare sulla bici dal quale dipende anche in gran parte la scelta della scarpa. Il bivio spesso è tra pedale flat adatto a qualsiasi tipo di calzatura o pedale con aggancio adatto solo con specifiche calzature?
Come sono fatti i pedali SPD o a sgancio rapido
SPD è l’acronimo di Shimano Pedaling Dynamic, la casa giapponese produttrice che introdusse sul mercato nel 1990 questo tipo di pedali. La caratteristica di questi pedali è che si possono utilizzare solo con calzature apposite sulle quali si applicano delle tacche che permettono di agganciare il piede al pedale e tenerlo saldamente ancorato. Il corpo pedale è costituito da due forcelle mantenute in posizione da molle fissate al perno. Le molle permettono di agevolare l’ingresso delle tacche di aggancio delle scarpe al pedale: quando si poggia la tacca della scarpa sul pedale, le molle permettono alle forcelle di aprirsi e di lasciare aderire la tacca al pedale. Lo sgancio è rapido: è sufficiente ruotare il tallone verso l’esterno e la conformazione stessa della tacchetta permette di spostare le forcelle favorendo lo sgancio. Dopo 25 anni sul mercato, questo tipo di tecnologia è consolidata e applicata sulla maggior parte delle MTB professionali. I professionisti utilizzano i pedali a sgancio rapido con regolarità ad eccezione di alcune discipline per cui è, invece, necessario avere il piede libero. Molti ciclisti amatoriali, invece, temono che il piede vincolato al pedale sia pericoloso soprattutto in caso di perdita di equilibrio o caduta, ma abbiamo appena visto che basta un minimo movimento o un disallineamento dall’angolo di aggancio per sganciare automaticamente il piede dal pedale.
Quali sono i pro e i contro dei pedali a sgancio rapido
Chi ha provato i pedali SPD non vi ha più rinunciato, una volta acquisita la tecnica lo sgancio diventa facile e il senso di apparente insicurezza svanisce, però si ribadisce che i pedali con aggancio non sono adatti a tutte le discipline.
I vantaggi di utilizzare i pedali SPD sono:
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Maggior confidenza con la bicicletta: l’SPD non è l’unico sistema di aggancio, vi sono anche le cinghiette sopra i pedali, ma l’aggancio garantisce più stabilità e simbiosi con la bici;
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Pedalata efficiente: avere i piedi agganciati al pedale durante l’intera circonferenza della pedalata rende omogenea la pedalata, permette di esprimere più forza anche nei punti morti, come si definiscono in biomeccanica;
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Riduzione delle infiammazioni: l’aggancio al pedale permette al piede di assumere la posizione perfetta per non affaticarsi, riducendo così i danni alla muscolatura e le infiammazioni;
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Aggancio pronto e sicuro: i pedali SPD ruotano meno sul loro perno rispetto ai flat e questo permette di trovare il pedale sempre in posizione per poterlo agganciare.
I contro dei pedali SPD sono, invece, essenzialmente legati al fatto che per guidare al meglio le MTB che montano questi pedali sono necessarie le scarpe dedicate che hanno tendenzialmente la suola rigida con la tacca per l’aggancio e tomaia semirigida con chiusura a strappo o con i lacci. È molto difficile, quasi impossibile, usare altre calzature su questi pedali foss’anche per pochi chilometri o al di fuori dei sentieri; inoltre, la manutenzione e la pulizia è più impegnativa, perché il lavaggio non è sufficiente, ma è necessario rimuovere lo sporco come polvere e fango anche all’interno delle forcelle e delle molle di aggancio per mantenerli performanti. Anche le suole delle scarpe per pedali SPD devono essere mantenute pulite, grattando via fango e terra dai tasselli e dalla tacca di aggancio, altrimenti l’accoppiamento con il pedale diventa impossibile.