Diciamo addio al tanto amato concetto di “posto fisso” e benvenuto Job Hopping!
Il termine indica il cambiare lavoro in modo frequente ed è un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto nel settore digitale e IT. Secondo una ricerca de Il Sole 24 Ore, il numero di professionisti che ha cambiato lavoro nell’arco degli ultimi due anni è aumentato notevolmente: da circa 2,35 milioni nel biennio 2015–2016 siamo arrivati a quasi 3 milioni nel biennio 2020-2021, con un incremento pari al 20%. Un ruolo impattante l’ha giocato la pandemia, che ha spinto molti a riconsiderare l’equilibrio tra il lavoro e la vita privata degli individui. In questo contesto di incertezza, le aziende si trovano sempre più in difficoltà nel reperire candidati e le posizioni restano a lungo scoperte: si tratta di un vero e proprio disallineamento tra professionisti e aziende. Per questo è importante avere processi di ricerca e selezione del personale strutturati e collaudati, in modo da attrarre e trattenere i migliori talenti, in linea con le qualifiche richieste dalla posizione vacante e con la cultura aziendale. Nel seguente articolo, andremo a elencare le varie fasi del processo di ricerca e selezione delle agenzie per il lavoro che supportano le aziende, mettendone in luce i vantaggi per le imprese di qualsiasi tipo.
Le fasi di ricerca e selezione in breve
Il processo si articola in diverse fasi e parte dall’impresa che contatta l’agenzia, assegnandogli l’incarico di ricercare candidati per una posizione. Quindi l’agenzia conduce una ricerca interna ai propri database o tramite siti web: tra tutte le possibilità, si seleziona una rosa di potenziali candidati e si effettua una prima selezione dei profili. Quando l’azienda sceglie i candidati ritenuti più idonei, questi vengono contattati per un colloquio preliminare e dopo il primo incontro conoscitivo con l’agenzia per il lavoro, i candidati potranno mettersi in contatto con i rappresentanti dell’azienda. Al termine dei colloqui, si sceglie il candidato ritenuto più idoneo per ricoprire la posizione lavorativa vacante. Quando il candidato è stato selezionato, arriva la fase di “onboarding” in cui si fa un’offerta di lavoro al candidato e si negoziano i benefit e le condizioni lavorative, offrendo pari diritti e tutele delle aziende clienti. L’azienda si occuperà anche del processo di inserimento della risorsa in azienda: il neoassunto entra a far parte della squadra di lavoro a livello organizzativo, acquisendo le competenze e le informazioni necessarie.
Come si svolgono i colloqui di selezione?
I colloqui di selezione possono essere individuali o di gruppo e possono prevedere la somministrazione di test di autovalutazione sulla base di caratteristiche trasversali e competenze tecniche, test psicoattitudinali, di personalità e task individuali o di gruppo. Questa fase è cruciale per valutare i punti di forza e debolezza, così come le aspirazioni in ambito lavorativo e personale.
Rivolgersi a un’agenzia per il lavoro può essere un’ottima soluzione per tutte quelle aziende in cui non esiste un reparto dedicato alle Risorse Umane né alcuna figura che si occupa di tutti questi processi. Inoltre, le agenzie per il lavoro offrono spesso assistenza legale e amministrativa circa gli aspetti retributivi, contributivi, fiscali e legali legati alla gestione del personale.
Insomma, collaborare con un’agenzia per il lavoro comporta numerosi vantaggi: in un mercato del lavoro in continua evoluzione in cui le aspettative dei candidati sono mutevoli, le aziende possono faticare ad attrarre i migliori talenti. A ciò si sommano processi di ricerca e selezione che, a causa della lunghezza temporale, possono essere costosi e rischiosi. Le agenzie di recruiting vantano reti consolidate di talenti selezionati che possono fare match con le esigenze delle imprese, riducendo il tasso di abbandono e trattenendo i dipendenti in azienda ed evitando il fenomeno del job hopping.
