I lavori di domani: lo Youtuber

Tra i tanti modi con i quali si può sfruttare Youtube per diventare celebri e, quindi, ricchi, c'è anche quello che prevede di diventare star nel settore dei videogiochi, per esempio recensendoli e facendosi conoscere dalla community degli appassionati. Certo, non si tratta di un'impresa così semplice, anche perché i giovani che si cimentano in questo tipo di attività sono sempre di più e quindi si può avere a che fare con una concorrenza molto forte, ma una volta raggiunto il successo la strada è in discesa. Lo dimostra, tra le altre, l'esperienza di Francesco Miceli: a partire da una consolle e una tastiera gaming è riuscito a fare in modo che la sua passione si trasformasse in un vero e proprio lavoro.

Ma chi è Miceli? Nel contesto della community dei gamer è un punto di riferimento molto noto, in quanto si tratta del fondatore di "Parliamo di videogiochi", un canale che ad oggi vanta decine di migliaia di iscritti. La strada percorsa da Francesco per arrivare al successo è stata lunga: in un primo momento il giovane ha deciso di pubblicare su Youtube le proprie recensioni dei videogiochi adottando il nickname di "Fraws". Quello che all'inizio era solo uno svago, un compito con cui divertirsi nel tempo libero, a mano a mano si è rivelato una gallina dalle uova d'oro, con filmati che non di rado sono andati oltre le 500mila visualizzazioni.

Va detto che, al giorno d'oggi, per raggiungere numeri così alti dal punto di vista delle views non servono competenze specifiche né strumenti tecnici particolari: con un microfono e una piccola videocamera si può registrare e trasmettere in ogni angolo del mondo anche se non si ha alcun tipo di esperienza dal punto di vista informatico.

Miceli, dunque, grazie a Youtube ha visto i primi guadagni, che sono arrivati in modi diversi: il denaro proveniente dagli introiti pubblicitari, ovviamente, ma anche quello derivato dalle collaborazioni attuate con aziende di vari marchi. Le partnership in questo ambito possono assumere caratteristiche e forme differenti: per esempio, un marchio che produce bevande potrebbe pagare uno youtuber famoso per far sì che egli beva quelle stesse bevande nei suoi video, arrivando a una platea di centinaia di migliaia di potenziali clienti. Si tratta del cosiddetto product placement, che non è più una prerogativa esclusiva della televisione o del cinema ma è anche un tratto distintivo dei filmati realizzati dalle star di Youtube di maggior successo. Come Francesco, appunto. 

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