Il Nord Est italiano è sotto attacco da parte del cosiddetto bostrico tipografo, una larva che prende di mira il legno dell’abete rosso, e anche in Toscana si stanno studiando soluzioni per contrastare gli effetti devastanti di questo insetto temibile, con l’obiettivo di salvare la pianta che da tradizione si trasforma nell’albero di Natale.
Il peggior nemico dell’albero di Natale? Non è chi non riesce a entrare nello spirito della festa ma, in maniera molto più concreta, un insetto minuscolo ma decisamente nocivo, che prende il nome scientifico di Ipstypographus ma è molto più noto nell’ambiente green con i termini di bostrico tipografo, che sta mettendo seriamente a repentaglio la sopravvivenza di questa storica pianta italiana.
L’attacco dell’insetto. Questo parassita di dimensioni minuscole, infatti, attacca direttamente gli alberi, penetrando nel tronco e causando in breve la sua morte; rapidissima, poi, è la propagazione al tronco vicino, così da creare un effetto dannoso che rischia addirittura di minacciare in breve tempo l’esistenza stessa di un bosco. Per contrastare questa situazione di allerta sono stati messi in campo differenti interventi di carattere fitosanitario, a cominciare da quelli avviati in Toscana, nella zona del Mugello.
La risposta nel Mugello. L’Ufficio Paf (Patrimonio Agricolo Forestale) locale, infatti, ha messo in campo una serie di azioni specifiche contro il killer dell’albero di Natale, che si concretizzano in taglio selettivo, scortecciatura e distruzione dei residui, tronchi-esca e trappole. Primo obiettivo, dunque, il diradamento delle piante deboli e attaccate, affiancando poi un’attività per catturare gli insetti attraverso speciali tronchi-esca e apposite trappole (fatte arrivare dall’Austria). I numeri di questo piano hanno confermato la stato di allerta e di attacco cui sono state sottoposte le piante: in un’area di 3,2 ettari, infatti, nell’arco di due settimane sono stati raccolti fino a 4700 insetti per ogni trappola posizionata nell’area di taglio raso e circa tremila insetti nelle aree di diradamento.
Abete rosso a rischio. L’effetto potenzialmente dannoso del bostrico tipografo rischia di avere un impatto non solo nell’immaginario collettivo, ma anche sul piano economico: come spiega il sito Codiferro, specializzato in informazioni sul mondo verde, tra le varie applicazioni delle piante di abete rosso ci sono infatti la realizzazione della trementina (impiegata nell’industria di vernici), l’utilizzo del legno per la costruzione di tavole armoniche di diversi strumenti musicali a corda nonché differenti utilizzi nel settore edilizio o per la produzione della carta. Oltre, come accennato, a essere la pianta che in genere identifichiamo come albero di Natale per i tradizionali addobbi festivi.
L’insetto si sposta anche all’estero. Si spiega anche così il motivo dell’allarme sul proliferare di questo insetto, che ormai ha travalicato i soli confini nazionali italiani: secondo recenti notizie, anche nella zona di Delnice in Crozia, presso la regione montuosa del Gorskikotar, è sempre più presente questa specie di coleottero, che in poche settimane sta decimando la popolazione di abeti rossi presenti sull’area. Difatti, il sindaco della città ha proclamato lo stato di calamità naturale per l’intera regione montana a nord di Fiume, dove la specie sempreverde dell’abete rosso rappresenta il 40 per cento dei boschi.
Come salvare l’abete rosso. L’amministrazione locale della cittadina croata ha spiegato che, al contrario di quanto avvenuto nella vicina Slovenia (dive le autorità hanno adottato le misure necessarie per tutelare le risorse boschive, salvando la vita alle piante), i tentennamenti sulla realizzazione di piani di contrasto all’insetto killer ne hanno favorito la proliferazione. È per questo nel Gorskikotar, uno dei polmoni della Croazia, molti alberi di abete rosso presentano segni irreversibili di rinsecchimento e sono quindi destinati a essere abbattuti, per evitare che questo terribile nemico continui a far danni e uccidere gli altri alberi in zona.