Tradizione e riti funebri Ebraici

 

Per la religione Ebraica, esiste una vita nell’aldilà chiamata con il termine Olam habah, e dopo la morte si va incontro al giudizio, che può essere o la ricompensa in cielo o la punizione divina. Chi ha vissuto rettamente sarà riportato in vita e vivrà in un mondo perfetto.

I familiari del defunto, saranno i primi a spargere la terra sulla bara o sul corpo del morto al momento della sua deposizione nella tomba. Nella tradizione ebraica la realtà della morte non viene negata, per questo i familiari, fanno uno strappo al vestito del congiunto, per esprimere dolore. Proprio come fece Giacobbe che si strappò i vestiti quando seppe della morte del figlio Giuseppe.

Gli Ebrei, considerano la morte, a prescindere di come avvenga, un processo naturale che, proprio come la vita è opera di Dio. Si deve avere rispetto per il defunto e il conforto per il congiunto che rimane in vita.

Al defunto, nel momento della sua morte, si dovranno chiudere gli occhi, sdraiarlo sul pavimento e coprirlo con un semplice lenzuolo, e secondo come dice la tradizione, accendere delle candele. Il corpo del defunto non va mai lasciato da solo, fino a che non sarà sepolto. Sarà compito dei familiari e delle persone care, di vegliare il proprio caro, sono i custodi, che durante la veglia, resteranno a digiuno.

Il rito della sepoltura

Il rito della sepoltura deve essere fatto lo stesso giorno della morte, a meno che non si debba assolutamente aspettare che tutti i parenti siano presenti. Nella tradizione funebre ebraica, la persona deceduta viene avvolta in un lenzuolo, per i maschi, si aggiunge lo scialle delle preghiere.

Per le onoranze funebri, che possono essere svolte nel rispetto delle tradizioni dall’agenzia funebre Cattolica San Lorenzo, viene usata una bara di legno molto semplice, e generalmente si usa chiedere al Rabbino o a un parente molto stretto di pronunciare l’Hesped, il discorso funebre nel quale vengono messi in risalto i pregi del parente scomparso, in modo che tutti possano sfogarsi in un pianto di dolore liberatorio.

Sette giorni di lutto

I familiare del defunto, i genitori, i figli, il coniuge e i fratelli, dopo aver celebrato il funerale, per tradizione trascorrono una settimana in lutto, questa settimana prende il nome di Shiva. In questa sette giorni di lutto, si rimane nella casa del defunto, seduti su dei bassi sgabelli.

Si aggiungeranno a loro, in visita, per pregare e portare solidarietà e cibo per rifocillarsi, gli amici e altri membri della comunità. La tradizione vuole che in questi sette giorni di lutto, i parenti stretti, non possono radersi, non si possono lavare e calzare scarpe in pelle, tutti gli specchi che sono in casa devono coprirsi.

 

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