Per alcuni un despota sanguinario e altezzoso, per altri un imperatore amante dell’arte e vicino alla sua gente, questi sono i giudizi su uno dei più importanti e discussi imperatori dell’antica Roma, Nerone. Del periodo di questi sono arrivate fino a noi poche tracce architettoniche, tra cui i resti della celebre e maestosa Domus Aurea, la sua residenza privata che sorgeva su un’ampia area della Capitale. Nell’attuale zona del Colle Oppio, tra abitazioni private e locali di divertimento giovanile che si affacciano su un superbo panorama, tra cui il suggestivo Os Club Roma, si possono scorgere ancora alcuni resti di quella che fu la struttura sognata e parzialmente realizzata dal giovane imperatore, la cui storia e vita è stata davvero turbolenta.
Nato nel 37 d.C. nei pressi di Anzio, Lucio Domizio Enobarbo, conosciuto in seguito come Nerone, apparteneva ad una famiglia di origini illustri: infatti era nipote del grande generale Germanico, discendente quindi di Marco Antonio ed Augusto. Il giovane Nerone, con la madre Agrippina Minore in esilio, crebbe sotto l’influenza di alcuni importanti precettori dell’epoca, che gli trasmisero le conoscenze ed il gusto per la cultura ellenistica. Una prima svolta nella vita del giovane si ebbe nel 49 d.C. con la morte di Caligola. Infatti, Agrippina sposò suo zio Claudio, divenuto nel frattempo nuovo imperatore di Roma e che adottò Nerone come figlio. Solo pochi anni dopo, nel 54, una congiura uccise prima lo stesso Claudio e poi il figlio di lui Britannico (fratellastro di Nerone), che permise a quest’ultimo l’ascesa al potere nell’anno 55. A soli 17 anni Nerone diventava imperatore di Roma.
Sposatosi prima con la cugina Claudia Ottavia e poi, una volta ripudiata questa, con Poppea, ambedue tuttavia morirono ben presto in circostanze misteriose, così come la madre Agrippina nel 59 d.C. A seguito del devastante incendio di Roma del 64, Nerone ebbe l’opportunità di avviare la costruzione della sua maestosa dimora, la Domus Aurea, che purtroppo non riuscì a vedere realizzata completamente. Tuttavia, gli eventi tragici nella vita del giovane imperatore non terminarono. Infatti, nel 65 d.C. fu scoperta una congiura ordita ai suoi danni da diversi senatori, tra cui Gaio Pisone, di cui fece le spese anche il celebre precettore di Nerone, Seneca, costretto al suicidio. Assillato da altre, vere o presunte, congiure, l’imperatore avviò arresti e repressioni violente. Tuttavia, il contrasto di questi con il Senato e vasti strati dell’esercito, portarono alcuni generali a ribellarsi contro l’imperatore, che fu costretto a fuggire da Roma nel 68 d.C. Dichiarato nemico pubblico dallo stesso Senato romano, rimasto solo con alcuni seguaci, Nerone si suicidò nel giugno dello stesso anno. Una volta cremato, i suoi resti furono deposti in un mausoleo, situato nella zona del Campo Marzio.