Commemorazione dei defunti, storia e tradizioni

Da secoli il 2 Novembre rappresenta, per la religione cattolica latina, il giorno in cui si commemorano tutti i defunti e si è soliti portare un omaggio floreale oppure un lumino sul luogo di sepoltura di un proprio caro oppure dove è allestita l’urna cineraria, per quei soggetti che invece hanno scelto il rito della cremazione. Una giornata consacrata al loro ricordo e alle preghiere per tutti coloro che hanno lasciato questa terra.

 

In Italia, questo rituale è molto sentito tra la gente e vede non solo diverse persone recarsi nei cimiteri o nelle chiese, ma anche realizzare dei dolci particolari per l’occasione. Un evento che, soprattutto negli ultimi anni, si è visto confondere con un altro tipo di appuntamento o festa proveniente da altre culture, in particolare anglosassoni, come quello legato ad Halloween. Andiamo a conoscere meglio, quindi, da cosa nasce questa tradizione religiosa commemorativa e quali siano i riti, soprattutto culinari, ad essa legata.  

 

La storia della commemorazione dei defunti

 

Per la chiesa cattolica latina, l’origine di questo evento risalirebbe ad alcuni anni prima del 1000 d.C., quando un abate benedettino, Odilone di Cluny, fece celebrare i deceduti con dei rintocchi funebri della campana della sua abbazia il 1° di Novembre e stabilendo, per il giorno successivo, che l’offerta eucaristica sarebbe stata in memoria di tutti i defunti. Questo rito si ampliò dapprima a tutte le abbazie cluniacensi e poi a tutte le altre strutture ecclesiastiche cattoliche latine.

 

Da allora, il 2 Novembre, si celebra il ricordo dei propri parenti defunti, si effettuano delle preghiere in loro favore, così come, in generale, per tutte le anime del Purgatorio. In alcune realtà, addirittura, questo tipo di commemorazione si abbina alla tradizione di preparare banchetti o dolci tipici. Il tutto si fa risalire all’antichissima credenza popolare che i defunti ritornassero, in questo giorno, a far visita ai propri parenti vivi e necessitassero di una buona accoglienza e di ristoro.

 

Le tradizioni legate a tale commemorazione

 

Nella maggior parte dei Paesi europei, ma soprattutto in Italia, si tendono a realizzare dei dolci particolari per questo appuntamento. Alcuni di questi sono dei biscotti, chiamati, a seconda della regione o della città, “Fave dei morti” o “Favette dei morti”. In pratica sono dei dolcetti arrotondati di mandorla, a cui si aggiunge dello zucchero a velo e la cui consistenza e morbidezza tendono a variare in base alla località di produzione.

Celebri e diffusi sono anche le “Ossa di morto“, biscotti cosparsi di glassa di zucchero oppure di cioccolato. In alcune località siciliane è tradizione invece preparare dei dolci di marzapane, mentre in Campania, o comunque nel Napoletano, si realizza un torrone particolare, morbido, a base di cioccolata e a cui si abbinano diversi altri ingredienti, dalle nocciole alla frutta candita. Questo preparato viene anche venduto a pezzi nelle pasticcerie.      

 

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