Bisogna ammetterlo: spesso le stazioni “minori” sono esteticamente brutte e tenute male. Ci sono piccoli edifici magari costruiti in fretta e furia dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, e che denunciano in pieno i materiali impiegati ed i decenni. Oppure gabbiotti tirati su al risparmio in tempi più recenti, con tettoie di plastica e basse finestre lunghe che sembrano feritoie per cecchini.
Aggiungiamo poi, alla loro bruttezza, anche la mancanza di fondi per la manutenzione e la pulizia. E la “nostra” inciviltà: scritte murarie, disegnacci, sfregi vari. Quella che potrebbe essere la porta d’ingresso per una cittadina, e di certo il luogo d’attesa quotidiano di molti pendolari, è ridotto quasi ai livelli di un pubblico vespasiano. Ma se non ci sono i fondi per tenere vive le linee secondarie, è utopia sperare in qualcosa tuteli queste piccole stazioni.
Eppure non in tutta Italia è così.
Nel Nord-Est, in collaborazione con RFI, l’associazione artistica MACROSS sta ridecorando vari edifici ferroviari, colorando così architetture che normalmente risultano tristi se non squallide.
L’ultima di queste è il “magazzino merci della stazione di Codroipo. Fonte d’ispirazione la canzone “Azzurro” di Celentano, che riconduce il treno a una dimensione poetica e si ricollega alla decorazione del sottopasso, eseguita nel 2008, e intitolata “La Musica”. [...] Dal 2007 l’attività di recupero del decoro degli impianti ferroviari tramite muralismo ha già interessato otto stazioni in Friuli Venezia Giulia: Sagrado, ancora Codroipo nel 2008, Sistiana – Visogliano, San Vito al Tagliamento, Venzone, Gemona, Sacile e Manzano.”
Il loro sito: http://www.macross.it/ e la pagina dedicata
Una iniziativa così bella meritava di essere approfondita: nei prossimi giorni Mattia Campo Dall’Orto, componente del MACROSS, ci parlerà di come è nata questa esperienza e di cosa, nei fatti, implica rendere una stazione una opera d’arte contemporanea, un telo dipinto a fianco delle traversine.
Ce ne fossero di iniziative così anche dalle mie parti. Il problema è che le piccole stazioni sono in disuso e io mi faccio 12 km in macchina per arrivare alla prima disponibile
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Noi almeno siamo quasi fortunati: in Toscana non hanno più soppresso intere linee come sta accadendo in Piemonte ed in Sicilia.
Il tuo commento mi ha ispirato: settimana prossima ci saranno un paio di post su una stazione aabbandonata e su il loro riuso